La Sala della Comunità - Chiesa Madre

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La Sala della Comunità

Il Centro Parrocchiale

   Con "Sala della Comunità" non si definisce solo uno spazio fisico, ma si indica una precisa attitudine della comunità cristiana a diffondere il messaggio  evangelico, coniugandolo con le diverse espressioni culturali e utilizzando i linguaggi propri della comunicazione moderna.
    Da questa considerazione risulta subito chiaro che la Sala della Comunità non è altro che un mezzo di evangelizzazione o, se vogliamo, un nuovo modo di fare apostolato assumendo concretamente il linguaggio della vita e della cultura dei nostri tempi e, quindi, utilizzando tutti i mezzi di comunicazione oggi a disposizione.
     Se la fede è per noi il punto di riferimento, allora è bene verificare se la nostra visione della vita, che si riflette nelle nostre scelte, è coerente con essa e, di conseguenza, se sui problemi cruciali del nostro tempo siamo in grado di offrire una testimonianza di fede plausibile.
     E' interessante riportare alcune autorevoli riflessioni sul tema:

Giovanni Paolo II (Convegno di Palermo del 23/11/1995): "...La cultura è un terreno privilegiato nel quale la fede si incontra con l'uomo."

Giovan Battista Pichierri
, Arcivescovo della nostra Diocesi, nella sua “Lettera alla Comunità diocesana” del 1° agosto 2004: “…Il nostro tempo è caratterizzato da una diffusione degli strumenti della comunicazione sociale sempre più rapida e pervasiva. E’ quindi importante coniugare tutti gli ambiti della vita ecclesiale con questa nuova realtà culturale e sociale. Per essere fedeli al Vangelo occorre individuare forme credibili per una comunicazione della fede in un contesto nel quale il Vangelo deve incarnarsi senza però disperdersi e annullarsi.  Il concetto di Sala della Comunità……. racchiude la riscoperta di una vocazione propria della comunità ecclesiale, chiamata ad un dialogo franco e aperto nei confronti del mondo e della cultura di oggi. La Sala della comunità deve diventare luogo di confronto, di partecipazione e di testimonianza, espressione di una comunità viva e dinamica. Il destinatario principale della vita della Sala della Comunità è l’intera comunità locale: non solo la comunità dei credenti ma anche coloro che non vi appartengono, in uno spirito di dialogo e di confronto che assume la forma della testimonianza……”

Joseph Ratzinger
, all'epoca Cardinale poi divenuto Benedetto XVI, (Convegno di Subiaco del 1° aprile 2005): "...Ciò di cui abbiamo soprattutto bisogno in questo momento della storia sono uomini che, attraverso una fede illuminata e vissuta, rendano Dio credibile in questo mondo. La testimonianza negativa di cristiani che parlavano di Dio e vivevano contro di Lui ha oscurato l'immagine di Dio e ha aperto la porta all'incredulità. Abbiamo bisogno di uomini che tengano lo sguardo verso Dio, imparando di lì la vera umanità. Abbiamo bisogno di uomini il cui intelletto sia illuminato dalla luce di Dio e a cui Dio apra il cuore, in modo che il loro intelletto possa parlare all'intelletto degli altri e il loro cuore possa aprire il cuore degli altri...."

Giovanni Paolo II (Gaudium et Spes) infine dichiara: “La Sala della Comunità diventi per tutte le parrocchie il complemento del tempio, il luogo e lo spazio per il primo approccio degli uomini al ministero della Chiesa e, per la riflessione dei fedeli già maturi, una sorta di catechesi che parta dalle vicende umane e si incarni nelle gioie e nelle speranze, nelle pene e nelle angosce degli uomini di oggi, soprattutto dei più poveri.”

     Fatte queste necessarie premesse e chiarito lo scopo della Sala della Comunità non resta che riferire come nasce la nostra.

    Nella nostra Diocesi le Sale della Comunità sono sei: la prima, la Sala della Comunità Sant’Antonio in Barletta, è stata inaugurata il 12 ottobre 2001; le altre cinque sono state istituite con Decreto Arcivescovile il 24 gennaio 2006, data in cui si festeggia San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e degli operatori della comunicazione sociale.
Esse sono:
1) “S. Luigi” in Trani presso la Chiesa di San Luigi, non più adibita a culto;
2) “Giovanni Paolo II” in Barletta nella Parrocchia San Giovanni Apostolo;
3) “L’Areopago” in Barletta nella Parrocchia di San Paolo Apostolo;
4) “Giovanni Paolo II” in San Ferdinando di Puglia nella Parrocchia di San Ferdinando Re;
5) “Padre Giuseppe Maria Leone” in Trinitapoli nella Parrocchia di Santo Stefano.
Tutte insieme costituiscono la Rete diocesana delle Sale della comunità, il cui coordinamento è affidato alla Commissione diocesana cultura e comunicazioni sociali.


 
Piazza Umberto I - email: donsarcina@libero.it
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